Da buon napoletano, Luca Cupiello aveva un particolare culto per il presepe che calamitava tutta la sua attenzione mentre l'intera famiglia si sgretolava impietosamente davanti ai propri occhi.
Era il segnale che l'autore lanciava a una società che non si accorgeva dei cambiamenti sociali e culturali e di cui sembrava non aver preso coscienza.
Oggi, a distanza di tanti anni, le cose sono cambiate. O forse no. Fatto sta che i napoletani continuano a coltivare l'arte del presepe, come sempre a loro modo.
Vi invito, in questo post pre-natalizio, di farvi un giro per San Gregorio Armeno (CLICCA LA MAPPA - GUARDA IL VIDEO), la strada di Napoli piena di bancarelle e di artigiani che producono statuine per il presepe: i famosi pastori.
Ovviamente vi pongo la stessa domanda che Luca Cupiello rivolgeva a suo figlio:
- Ve piace 'o presepe?
e poi ancora...
- Lo costruite voi o ce lo avete già confezionato?
- Quanto è grande?
- Oppure preferite l'albero di Natale?
- Perché?
Mi piace, mi piace. L'ho comprato confezionato molto tempo fa. E' piccolo. Io sono contro Babbo Natale, preferisco "los reyes".
RispondiEliminaTrini
Io preferisco i presepi, mi sembrano più "autentici". Di piccolo lo facevamo nella scuola, era molto divertente perchè andavamo a prendere il muschio tutti insieme. Poi mettevamo la farina per fare la neve e la carta di alluminio per fare il fiume. Era sempre l'inizio del Natale.
RispondiEliminaTre anni fa che non ho costruito un pesepre. È il tempo che abito con mio marito Rafa. Credo che mi ho convertito in atea¡¡ Quando ero bambina i miei fratelli ed io collòcavamo il pesepre nel salotto e per noi era molto divertente costruirlo: il fiume con la carta di alluminio, la grotta con le pietre, il pesepre con il cotone.....
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